LA MOLTEPLICITA’ DELLE MOTIVAZIONI
Abbiamo collocato come primo punto il tema delle motivazioni perché sarà
lo sfondo su cui ruoterà tutto questo percorso e sarà la lente attraverso cui
leggere gli aspetti particolari: infatti svelare le motivazioni del
comportamento religioso significa farne scaturire il senso e determinarne la
verità relativa, rispetto all'ambiente ed agli interessi del soggetto. Mettere
in evidenza l'ambivalenza delle motivazioni è dare una luce alla persona, è
confrontarla con la conformità della religione confessata.
I dinamismi psichici che spingono l'uomo a ricorrere al soprannaturale
religioso possono essere molteplici, ad es. la fuga dal mondo che dominò nelle
epoche protocristiane può esser letta come frustrazione sociale o come
desiderio religioso assoluto. L'interesse può essere funzionale: se i propri
interessi prevalgono sul significato che la religione propone abbiamo a che fare
con motivazioni che ripiegano la religione su finalità umane. Bisogno di una
visione del mondo e bisogno di protezione e sicurezza, bisogno delle cose che si
chiedono, anche la preghiera può essere animata da intenzioni diverse. La
domanda può esporsi alla delusione, alla conseguente ribellione, ed alla
convinzione che la credenza è un'illusione. Anche interessi non religiosi
possono spingere l'uomo a comportamenti religiosi: si può aderire alla Chiesa
soltanto a causa di un'educazione ferrea o sotto la spinta di pressioni sociali
e un’adesione etica può essere supportata anche senza una dimensione
religiosa.
Molte
possono essere le intenzioni e le direzioni e molteplici i dinamismi, ecco la
necessità di andare alla base delle ragioni del credere per confrontarle con
quanto la religione effettivamente chiede.